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Simbolo dell’eroismo
Simbolo dell’eroismo
Sono poche le cittadine ungheresi ad avere tante leggende e monumenti legati al dominio turco. Il suo nome divenne conosciuto in particolare attraverso Miklós Zrínyi, che durante l’assedio turco, invece che rinunciare alla fortezza, preferisse attaccare il nemico in superiorità numerica, nonostante sapesse di non poter sopravvivere a quel attacco. Vale la pena visitarla oltre che per la fortezza, anche per il suo centro storico, per le sue terme e per i suoi programmi culturali, che invitano tutti i visitatori a restare.
Già nell’epoca dei celtici e romani sul terreno paludoso di allora, vi esistette una fortificazione. Durante la Conquista della Patria fu la stirpe di Botond ad insediarsi in questo territorio, dove nel corso del Quattrocento si sviluppò una città medievale, circondata dall’acqua e protetta da forti mura.
La storia della città è strettamente collegata a quella della fortezza. Nel 1526, sotto l'assedio turco, la città fu fortificata, le isole circondate dall’acqua, ingrossando il Ruscello Almás. Nonostante la resistenza eroica di Miklós Zríny, nel 1566, i Turchi riuscirono a sottometterla in seguito a numerose battaglie, Fu riconquistata solo parecchi anni dopo, nel 1689. Durante il dominio turco gli ungheresi furono perseguitati e deportati, ai loro posti si stabilirono popolazioni turche e bosniache.
Una delle fortezze storiche più conosciute del nostro paese. Fu costruita agli inizi del 1400, su un'isola realizzata artificialmente. Inizialmente fu collegata da un ponte con il borgo esteso sull'altra isola del lago creato con l’ingrossamento del ruscello. Anche la cittadina fu protetta da mura fortificate.
Dopo 1526, alle prime notizie dell’attacco turco, la fortezza fu ulteriormente rinforzata e passò nelle mani del re. Anche se le venne assegnato dal sovrano un corpo di guardia permanente e fu protetta contro gli attacchi turchi da valorosi cavalieri, alla fine, la fortezza guidata dal capitano Miklós Zrínyi fu ugualmente conquistata dai turchi nel 1566. L’esercito di Zrínyi, formato da ungheresi e croati, riuscì a resistere per oltre un mese contro la superiorità numerica dei nemici, e quando la fortezza fu invasa dal fuoco, decisero di sferzare un contrattacco, senza arrendersi fino alla morte. Il bisnipote di Miklós Zrínyi immortalò l’assedio nella sua famosa epopea “Szigeti veszedelem“.
Davanti all’entrata della fortezza è eretta la statua di Sebestyén Tinódi Lantos, il famoso giullare del rinascimento ungherese, che con i suoi canti storici informava gli aristocratici degli avvenimenti del paese. La fortezza odierna non corrisponde a quella originaria, la quale fu completamente devastata nella battaglia del 1566. Al pianterreno dell’attuale castello Andrássy e nell’adiacente dzami del sultano Solimano è stato allestito il Museo Miklós Zrínyi. Nel suo interno si trova una stanza dedicata interamente a lui.
Secondo una leggenda, il sultano Solimano mandò un messaggio a Miklós Zrínyi dicendo che se gli avesse concesso le mani di sua figlia, avrebbe abbandonato le mura della fortezza. Zrínyi rispose sì, ma sua figlia durante la notte prese il cavallo, andò alla tenda di Solimano e cercò di colpirlo con le sue frecce. Poi, sotto la protezione del buio ritornò sana e salva nella fortezza. Le sue frecce mancarono il bersaglio, ma non i cannoni della fortezza, che uccisero il sultano. Il capitano dei turchi decise di nascondere ai soldati la morte del sultano, lo vestì e lo mise sul trono. Mandò in battaglia i soldati, e conquistò della fortezza. All’arrivo dei turchi sotto la fortezza interna, la figlia di Zrínyi fece scoppiare le botti piene di polvere da sparo, così insieme a lei persero la loro vita anche numerosi soldati turchi.
Secondo un’altra leggenda, mentre Zrínyi si preparò al contrattacco, i militari sposati si recarono nella cappella, per salutare le loro mogli. Preferirono però ucciderle con le proprie mani anziché farle catturare dai turchi. Vi fu un’unica donna, che non scelse questa morte, preferì travestirsi da uomo ed andare a combattere al fianco di suo marito. Trovarono la morte insieme sul campo di battaglia.
La chiesa cattolica in Piazza Zrínyi fu eretta nel 1589 trasformando la dzami di Pascià Ali, consacrandola a St. Rocco. La cappella sepolcrale del pascià fu demolita, e l’edificio venne ampliato, ma i suoi due minareti serbano ancora il suo ricordo.
Partendo dalla piazza in direzione della fortezza, all’inizio della Via Vàr, possiamo trovare la classicista Sóház (casa del sale), la quale più tardi fu utilizzata da stazione della diligenza. Attualmente ospita una caffetteria ed un’esposizione sulla storia locale.
La casa d’abitazione turca risale all’epoca del dominio, edificata nel Cinquecento, è una tipica costruzione turca di mattoni. L’edificio conservato nella sua forma originale è una vera rarità in Europa, che all’epoca fu utilizzato da caravanserraglio, luogo di riposo per i viaggianti. Nelle sue sale è stata allestita una mostra dal titolo: “Szigetvár nell’era turca”.
All’entrata del parco due grandi statue ricevono i visitatori, una del sultano Solimano II e l’altra di Miklós Zrínyi. Il parco è il luogo simbolico di sepoltura del sovrano turco, morto nel corso della battaglia del 1566. La tenda del sultano durante il grande assedio si trovò al posto dell’attuale parco. I nobili turchi seppellirono il corpo del sultano nella tenda, per nascondere la sua morte. Il “dzami “originale del sultano fu eretto al posto di una chiesa barocca nelle vicinanze. I suoi organi interni furono seppelliti lì, mentre il suo corpo imbalsamato fu trasferito nel famoso dzami di Istambul, intitolato a lui.
Il corpo imbalsamato di Solimano II fu trasferito a Istambul, mentre i suoi organi interni vennero seppelliti nella vicina località di Turbék. Suo figlio Selim II vi fece alzare un monumento di marmo, quale in seguito fu sostituito da una cappella cattolica di legno. Per prendere cura del santuario vi si stabilì un eremita francescano, che fu poi seguito da numerosi altri eremiti, stabilitisi nel romitorio costruito alle spalle della cappella. Il santuario è uno degli importanti luoghi sacri dei turchi ancora oggi, come anche un luogo di pellegrinaggio dei cattolici.
Piccola città, cittadina
Europa (Continente) > Ungheria (Paese) > Transdanubio del Sud (Dél-Dunántúl) (Zona turistiche) > Baranya megye (county) (Contea, province)
Coordinate GPS: Latitudine 46°2'53", Longitudine 17°48'44" (N46 2.88 - E17 48.73)
Destinazioni, località in la guida turistica:
Szigetvár (330 foto + 1 fotografie panoramiche)
Baranya megye (county) (857 foto + 4 fotografie panoramiche)
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e in aggiunta:
(entro qui: Baranya megye)
Regione vinicola Villány-Siklós (223 foto)
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